ELETTROTERAPIA: TENS ED ELETTROSTIMOLAZIONE

L’elettroterapia è quella pratica terapeutica che utilizza gli effetti biologici delle correnti elettriche, attuate sottoponendo una limitata parte del corpo al passaggio di correnti elettriche con caratteristiche note di intensità, tensione, e forma d’onda. L’elettroterapia si distingue in antalgica (antidolorifica) e di stimolazione muscolare (elettrostimolazione).

Tra le stimolazioni antalgiche, quella a cui ci affidiamo durante la nostra pratica clinica è la T.E.N.S. (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator).

Per quanto riguarda invece la stimolazione muscolare, sia intesa come propriocettiva che come coadiuvante il rinforzo muscolare, preferiamo utilizzare delle correnti bifasiche quadrangolari con parametri selezionabili manualmente per ogni esigenza.

E’ importante ricordare che l’elettroterapia è controindicata ai pazienti portatori di pace-maker, alle donne in gravidanza e in presenza di lesioni cutanee (abrasioni, dermatiti, ferite).


T.E.N.S. (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator)

Si tratta di una metodica di uso comune in medicina, soprattutto in ambito fisioterapico, con finalità analgesico-antalgiche di estrema efficacia, di facile utilizzo e a basso costo. Tale semplicità ne consente l’utilizzo anche a domicilio da parte del paziente per l’intero ciclo terapeutico. L’impiego della T.E.N.S. offre un positivo aiuto per la risoluzione di molte patologie osteo-mio-articolari, dei tendini, dei legamenti e neuronali.

La stimolazione per via trans-cutanea è la tecnica elettroterapica più utilizzata negli ultimi anni: agendo a livello dei nervi periferici, riesce ad ottenere una sensibile diminuzione della sintomatologia dolorosa. Le vie nervose deputate alla conduzione della sensibilità tattile e dolorifica fanno giungere le proprie informazioni, provenienti dai recettori periferici, al midollo spinale: a questo livello una via comune conduce le informazioni periferiche al cervello, che le elabora. Il principio fisiologico su cui la T.E.N.S. fa riferimento è quello del gate-control. Se infatti questa via comune diretta al cervello viene impegnata da un eccesso di stimoli tattili (elettrostimolazione) viene inibita la conduzione degli stimoli dolorifici. In pratica si viene a chiudere il cancello a tutte le informazioni dolorifiche dirette al cervello; è come se un interruttore inibitorio bloccasse tutti questi messaggi. In questo modo, e senza l’utilizzo di farmaci, si crea un effetto analgesico che pone fine al circolo vizioso.

L’effetto è immediato, il paziente comincia a sentirsi notevolmente meglio dopo circa 15 minuti ma questo effetto tende ad esaurirsi altrettanto rapidamente, dopo circa 4-5 ore. E’ quindi importante perseverare con il trattamento fino allo stabilizzarsi dei sintomi seguendo con attenzione i consigli lasciati dal fisioterapista.


ELETTROSTIMOLAZIONE MUSCOLARE

Ciò che consideriamo “naturale e spontaneo”, quale il movimento degli arti, è in realtà il risultato di una raffinata macchina anatomica che, con l’esperienza e l’allenamento, giunge a far vivere come naturale e spontanea la coordinazione, l’armonia e la leggerezza del movimento. In effetti, tutti noi abbiamo dovuto imparare non solo a pensare di eseguire un movimento, ma di eseguirlo correttamente, dosando la forza necessaria, coordinando i vari segmenti scheletrici coinvolti mantenendo l’equilibrio e la visione del movimento.

La fibra muscolare, mediante l’alternanza di fasi di contrazione e rilascio della fibra stessa, consente di agire, ma, come si è accennato, l’ideazione del movimento avviene nel cervello e da lì, attraverso le vie nervose centrali e periferiche, viene trasmesso alle placche neuromotorie presenti nel muscolo. La funzione di queste ultime è di propagare l’impulso per l’esecuzione del movimento voluto, facendo contrarre il corretto numero di fibre per ottenere l’energia desiderata.

La natura elettrochimica della trasmissione dell’impulso neuromotorio ha consentito l’applicazione di correnti elettriche adeguate in termini di frequenza (Hz), intensità (mA) e durata (msec), ad uso sia riabilitativo che sportivo. L’elettrostimolazione, sfruttando tale principio fisico, è in grado di contrarre, sottraendole alla volontà, le fibre muscolari creando quindi il movimento. I parametri sopraindicati potranno essere modificati e personalizzati per ogni tipo obiettivo che ci si prefigge con il paziente.

Ad esempio dopo un’immobilizzazione per un qualsivoglia trauma al polso, la “contrattilità” ed il “volume” dei muscoli dell’arto colpito sarà sicuramente inferiore rispetto all’arto controlaterale. L’utilizzo dell’elettrostimolazione per favorire e potenziare il movimento sarà in questo caso un valido strumento integrativo al trattamento riabilitativo classico.